Chiesa Santa Maria Maddalena e San Girolamo Emiliani
Situata in Piazza della Maddalena, nel centro storico di Genova, la Chiesa diede il nome all'omonimo quartiere della Maddalena.
Dapprima fuori dalla cinta della città, con la costruzione delle Mura del Barbarossa1* nel 1155, si trovò ad essere inclusa dentro le nuove mura di Genova
Foto sul luogo della facciata della Chiesa S. Maria Maddalena
ARCHITETTURA DELLA FACCIATA
Il portico che si affaccia sulla piazza presenta una trifora con apertura centrale ad arco che precede l'ingresso principale, la parte superiore della facciata, coperta da un piccolo tezzazzo protetto da una balaustra, è decorata a stucchi e sorretta da 4 colonne liscie e prive di rigonfiatura che ricordano lo stile tuscanico, in due nicchie trovano posto le statue di Santa Maria Maddalena e San Girolamo Emiliani a cui la Chiesa è dedicata. Chiude la facciata un frontone con timpano nella cui sommità si trova una decorazione a stucco con un grande rosone, la copertura è in ardesia.
A decorare la facciata, già dal 1720, furono poste sopra la balaustra cinque statue rappresentanti una Madonna con Bambino e le quattro Virtù Cardinali: Giustizia, Temperanza, Prudenza, Fortezza, tutte in marmo bianco scolpito e risalenti al 1300, opera dell'artista Giovanni Pisano.
nell'immagine qui sopra la facciata prima del 1910, dove si possono vedere le 5 statue sulla balaustra; dove vi erano le due finestre sono state costruite le nicchie che ospitano le statue dei due Santi titolari, mentre la parte centrale è stata decorata con stucchi; il timpano che coronava la facciata è stato tolto (immagine da nostra copia del libro 'La chiesa di S. Maria Maddalena a Genova' di Colmuto)
Successivamente al 1910 le cinque statue furono
trasferite nella loggia neobarocca della Chiesa; nel 1986 furono rimosse, restaurate e collocate all'interno; ora sono conservate al Museo Diocesano per concessione. Ne rimangono le foto visibili su un pannello posto sotto il portico, subito fuori dall'entrata della Chiesa.
nella foto sopra, da sinistra a destra: Giustizia, Temperanza, Madonna con Bambino, Prudenza, Fortezza
INTERNI
la chiesa ha tre navate, divise da colonne binate e attraversate longitudinalmente da ampio transetto
qui sotto: pianta e legenda ricostruite dopo ricerche da cartaceo
qui sopra: sezione longitudinale della Chiesa
(immagine dal libro 'La chiesa di S. Maria Maddalena a Genova' di Colmuto)
Le decorazioni all'interno, con stucchi dorati e rivestimenti di marmo, furono eseguite dal 1660 sino a metà 1700; agli affreschi contribuirono artisti fiorentini come Sebastiano Galeotti che nel 1729 dipinse la navata centrale, la cupola con 'Gloria di Santa Maria Maddalena' e i pennacchi della cupola con affreschi raffiguranti i profeti: Daniele, Ezechiele, Isaia, Geremia; suoi sono anche gli affreschi del presbiterio e dell'abside dove si ispirò alla vita di Maria Maddalena. Altro fiorentino, Sigismondo Betti, si occupò dei transetti abbellendoli con episodi della vita di San Girolamo Emiliani.
Contribuirono anche artisti genovesi: il pittore Paolo Gerolamo Piola, il pittore Giuseppe Palmieri, l'architetto e scultore Domenico Parodi e suo fratello il pittore GianBattista Parodi, figli dello scultore barocco Filippo Parodi; anche i pittori Giacomo Antonio Boni, Santino Tagliafichi, Tommaso Orsolino, Francesco Maria Costa e il fiammingo Jan Howart parteciparono agli affreschi.
Tra
le sculture, opere di Agostino Storace: Crocifisso e Angeli e gruppo ligneo con San
Gerolamo Emiliani; opera di Tommaso Orsolino: statua della Madonna con Bambino.
nella foto sopra: sul pilastro a destra dell'altare, in fondo alla navata, visibile il crocifisso ligneo del XV secolo attributo a un anonimo artista tedesco
nella foto sotto: il pulpito; in fondo il portone, l'organo e a destra la fonte battesimale; sui pavimenti decorazioni geometriche in marmi bianchi e neri
L'ALTARE
Nel 2000 un nuovo altare è stato costruito nella zona del presbiterio2* e posto davanti a quello già esistente del 1700 realizzato in marmo; nella foto i due altari
L'ORGANO
Sopra al portone, collocato su una tribuna lignea risalente all'anno 1767 e la cui opera è attribuita a Sebastiano Caromi che già si occupò degli arredi della sacrestia, si trova l'organo suonato durante le messe
LE NAVATE
la navata centrale, con la volta a botte, è sorretta da coppie di colonne (tre coppie per lato) con lesene e capitello. Sulla volta l'affresco 'L'eterna Sapienza tra la Misericordia e la Giustizia e il trionfo delle virtù sui vizi' dell'artista Sebastiano Galeotti; le quadrature sono di Francesco Costa; sui medaglioni: S. Carlo Borromeo, S. Pio V, Papa Gregorio XIII, S. Girolamo Emiliani.
Le navate laterali hanno altezza minore rispetto a quella centrale e ognuna ha una cappella e tre altari laterali;
nella navata sinistra, partendo dal fondo:
- altare di S. Paola Romana del 1683
- altare dell'Immacolata Concezione di metà 1600
- altare del Sacro Cuore del 1688 del marmoraio Giuseppe Gangino
foto sotto: navata sinistra, in fondo la Cappella del Crocifisso e di S. Girolamo Emiliani, con due dipinti con i misteri della passione dell'artista Antonio Boni e due tavole sulla passione di Cristo del pittore Enrico Vaymer
nella navata destra, partendo dal fondo:
- altare di S. Nicolò di Bari di metà 1600 dei marmorari Alessandro Ferrandina e Santino Parava
- altare di S. Nicolò e di S. Maria Maddalena
- altare di S. Francesco da Paola del 1680 del marmoraio Giuseppe Gangino
foto sopra e sotto: la navata destra e in fondo la cappella dedicata alla Madonna di Loreto, con sopra gli affreschi di Domenico Parodi e ornamenti del quadraturista scenografo Tommaso Aldrovandini
STORIA
Nel XII secolo sulla antica via romana3*, ora Via della Maddalena, sorgeva una piccola cappella dedicata a Maria Maddalena, di cui le prime notizie si hanno dagli Annali del Caffaro4* dove viene menzionata a proposito di un incendio nel 1140; riferimenti successivi sono in una bolla pontificia del 1150 dove Papa Eugenio III ne afferma la dipendenza al capitolo5* di San Lorenzo.
Secondo alcune fonti un preposito6* e due canonici erano residenti in una casa adiacente confinante con il cimitero già dal 1292, questo lascia pensare che la Chiesa fosse parrocchia già in quella data; nel 1480 la Chiesa divenne anche Commenda7*; altre fonti la indicano eretta a parrocchia nel 1572 da Papa Gregorio XIII quando con bolla papale la affidò ai Teatini sino al 1575, data in cui si spostarono in quella che ora è la basilica di S. Siro; dal 1576 ad oggi la Chiesa della Maddalena fu affidata ai padri Somaschi che si occuparono di ristrutturla con il giuspatronato8* della Famiglia Lercari, che quasi subito ne cedette i diritti alla famiglia Spinola.
Il progetto fu affidato all'architetto Andrea Ceresola detto il Vannone che ne diresse personalmente il cantiere, così tra il 1585 e il 1587, venne costruita la Chiesa così come oggi si presenta, intitolata
dapprima a Santa Maria Maddalena e successivamente anche a San Girolamo
Emiliani protettore dei padri Somaschi e fondatore dell'ordine; due statue raffiguranti i
Santi, si trovano in nicchie poste sulla facciata nella parte alta della Chiesa e sono opera di Emanuele Burlando.
Il portico, sorretto da colonne di marmo e che precede l'ingresso principale, fu innalzato nel 1589.
Su
progetto del Vannoni la Chiesa venne orientata in senso opposto a
quello che aveva la piccola Cappella originaria, l'unica navata (con alcuni degli altari eretti dalle corporazioni
di artigiani che svolgevano la loro attività nel quartiere: argentari,
copertieri, filatori e sartori) fu ampliata e vennero aggiunte
due navate laterali, mentre sul transetto fu eretta una cupola con pennacchi9*.
Nel 1911 fu riscostruito il portico andato distrutto e, su progetto di Carlo Canavese, fu rivista la facciata e arricchita con stucchi; sopra l'arco centrale dell'entrata fu posto lo stemma della congregazione dei padri Somaschi
il PRESEPE
dal 27 novembre al 22 gennaio è possibile visitare il Presepe che viene realizzato all'interno della Chiesa in occasione delle feste natalizie
Orario di visita:
feriali 07.30 alle 19.00
festivi 09.00 alle 19.00
qui sopra: immagine dal software MAPPE su MAC
Il campanile, coperto da cupola semisferica, si erge in Vico dietro il Coro della Maddalena. Fanno parte del complesso della Chiesa anche un chiostro interno e un convento la cui fondazione risale al XII secolo.
qui sopra: immagine tratta da opuscolo SAGEP su Chiesa della Maddalena
Note
1*Mura
del Barbarossa: prendono il nome da Federico I di Svevia detto il
Barbarossa che, volendo espandere i suoi territori, mirò a conquistare
anche Genova; la città, tra il 1155 e il 1159, eresse nuove mura per
difendersi, che racchiudessero anche i territori rimasti fuori dalle
vecchie mura Carolingie (costruite a loro volta per difendersi dai
Saraceni), in questo modo le nuove mura permisero oltre che la difesa
dall'invasore, anche di ampliare la città; le Mura del Barbarossa
vennero successivamente dette 'murette' per via della costruzione delle
mura successive molto più grandi
2*Presbiterio: zona che circonda l'altare, tra l'abide e la navata, posta in fondo alla navata centrale, riservata al sacerdote officiante e al clero
3*
l'Antica via Romana percorreva Genova da Ponente a Levante passando
all'esterno delle mura; ancora oggi sono presenti pezzi di questa antica
via
4*
Annali del Caffaro o Annali Genovesi (annales poiché scritti in latino)
documentazione storica delle origini della città di Genova dal 1099 al 1293 scritta da Caffaro di Rustico da Caschifellone.
5*
Capitolo o collegio dei canonici di una cattedrale
Il nome di
'Capitolo' deriva dal fatto che ogni giorno veniva letto un capitolo di
regole che i sacerdoti, che facevano vita comune, erano tenuti ad
osservare; la convivenza era appunto disciplinata da regole, o in latino
'canones', da cui deriva il nome di 'canonico'.
I capitoli
collegiali sono stati
soppressi dalle leggi napoleoniche del 1810 ed è sopravvissuto solo il
Capitolo della Cattedrale, che è ciò che rimane oggi di quel collegio di
sacerdoti che avevano cura della pastorale della chiesa madre, delle
anime della chiesa di cui il pastore ha cura
(pastorale = l'insieme dei mezzi pratici necessarî per svolgere e attuare nel mondo gli insegnamenti di Cristo e della Chiesa)
6*
Preposito o prevosto
nei monasteri è il primo dignitario dopo
l'abate, nei capitoli di canonici è chi cura i beni e la disciplina, in
alcune diocesi è il nome con cui si indica il parroco o il vicario
foraneo (parroco preposto a uno dei distretti della diocesi)
7*
Commenda
in
latino Commendam (in affidamento) affidamento dei redditi di una chiesa
a un commendatario che poteva essere sia ecclesiastico che laico
8*
Giuspatronato
dal
latino ius patronatus (diritto di patronato); si applicava quando un
benefattore provvedeva alla costruzione di un bene ecclesiastico
diventandone patrono, in cambio aveva diritto a una serie di privilegi
9* Pennacchi, o scuffie
elementi di raccordo tra la cupola e la struttura che la sorregge
Chiesa S. Maria Maddalena
e S. Girolamo Emiliani
Piazza della Maddalena 11 Genova
Tel. 010.2474093
facebook
Elaborazione di ricerche da fonti miste dal web, da cartaceo
e da una nostra copia del libro 'La chiesa di S. Maria Maddalena a Genova' di Colmuto, foto sul luogo