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Chiesa della Maddalena

Chiesa Santa Maria Maddalena e San Girolamo Emiliani

Situata in Piazza della Maddalena, nel centro storico di Genova, la Chiesa diede il nome all'omonimo quartiere della Maddalena.
Dapprima fuori dalla cinta della città, con la costruzione delle Mura del Barbarossa
1* nel 1155, si trovò ad essere inclusa dentro le nuove mura di Genova

Foto sul luogo della facciata della Chiesa S. Maria Maddalena

ARCHITETTURA DELLA FACCIATA
Il portico che si affaccia sulla piazza presenta una trifora con apertura centrale ad arco
che precede l'ingresso principale, la parte superiore della facciata, coperta da un piccolo tezzazzo protetto da una balaustra, è decorata a stucchi e sorretta da 4 colonne liscie e prive di rigonfiatura che ricordano lo stile tuscanico, in due nicchie trovano posto le statue di Santa Maria Maddalena e San Girolamo Emiliani a cui la Chiesa è dedicata. Chiude la facciata un frontone con timpano nella cui sommità si trova una decorazione a stucco con un grande rosone, la copertura è in ardesia.

A decorare la facciata, già dal 1720, furono poste
sopra la balaustra cinque statue rappresentanti una Madonna con Bambino e le quattro Virtù Cardinali: Giustizia, Temperanza, Prudenza, Fortezza, tutte in marmo bianco scolpito e risalenti al 1300, opera dell'artista Giovanni Pisano.

nell'immagine qui sopra la facciata prima del 1910, dove si possono vedere le 5 statue sulla balaustra; dove vi erano le due finestre sono state costruite le nicchie che ospitano le statue dei due Santi titolari, mentre la parte centrale è stata decorata con stucchi; il timpano che coronava la facciata è stato tolto (
immagine da  nostra copia del libro 'La chiesa di S. Maria Maddalena a Genova' di Colmuto)

Successivamente al 1910 le cinque statue furono trasferite nella loggia neobarocca della Chiesa; nel 1986 furono rimosse, restaurate e collocate all'interno; ora sono conservate al Museo Diocesano per concessione. Ne rimangono le foto visibili su un pannello posto sotto il portico, subito fuori dall'entrata della Chiesa.

nella foto sopra, da sinistra a destra: Giustizia, Temperanza, Madonna con Bambino, Prudenza, Fortezza

INTERNI
la chiesa ha tre navate, divise da colonne binate e attraversate longitudinalmente da ampio transetto

qui sotto: pianta e legenda ricostruite dopo ricerche da cartaceo

qui sopra: sezione longitudinale della Chiesa
(immagine dal libro 'La chiesa di S. Maria Maddalena a Genova' di Colmuto)

Le decorazioni all'interno, con stucchi dorati e rivestimenti di marmo, furono eseguite dal 1660 sino a metà 1700; agli affreschi contribuirono artisti fiorentini come Sebastiano Galeotti che nel 1729 dipinse la navata centrale, la cupola con  'Gloria di Santa Maria Maddalena' e i pennacchi della cupola con affreschi raffiguranti i profeti: Daniele, Ezechiele, Isaia, Geremia; suoi sono anche gli affreschi del presbiterio e dell'abside dove si ispirò alla vita di Maria Maddalena.  Altro fiorentino, Sigismondo Betti, si occupò dei transetti abbellendoli con episodi della vita di San Girolamo Emiliani.
Contribuirono anche artisti genovesi: il pittore Paolo Gerolamo Piola, il pittore Giuseppe Palmieri
, l'architetto e scultore Domenico Parodi e suo fratello il pittore GianBattista Parodi, figli dello scultore barocco Filippo Parodi; anche i pittori Giacomo Antonio Boni, Santino Tagliafichi, Tommaso Orsolino, Francesco Maria Costa e il fiammingo Jan Howart parteciparono agli affreschi.
Tra le sculture, opere di Agostino Storace: Crocifisso e Angeli e gruppo ligneo con San Gerolamo Emiliani; opera di Tommaso Orsolino: statua della Madonna con Bambino. 


nella foto sopra: sul pilastro a destra dell'altare, in fondo alla navata, visibile il crocifisso ligneo del XV secolo attributo a un anonimo artista tedesco

nella foto sotto: il pulpito; in fondo il portone, l'organo e a destra la fonte battesimale; sui pavimenti decorazioni geometriche in marmi bianchi e neri

L'ALTARE
Nel 2000 un nuovo altare è stato costruito
nella zona del presbiterio2* e posto davanti a quello già esistente del 1700 realizzato in marmo; nella foto i due altari


L'ORGANO
Sopra al portone, collocato su una tribuna lignea risalente all'anno 1767 e la cui opera è attribuita a Sebastiano Caromi che già si occupò degli arredi della sacrestia, si trova l'organo suonato durante le messe


LE NAVATE


la navata centrale, con la volta a botte, è sorretta da coppie di colonne (tre coppie per lato) con lesene e capitello.  Sulla volta l'affresco 'L'eterna Sapienza tra la Misericordia e la Giustizia e il trionfo delle virtù sui vizi'  dell'artista Sebastiano Galeotti; le quadrature sono di Francesco Costa; sui medaglioni: S. Carlo Borromeo, S. Pio V, Papa Gregorio XIII, S. Girolamo Emiliani.

Le navate laterali hanno altezza minore rispetto a quella centrale e ognuna ha una cappella e tre altari laterali;
nella navata sinistra, partendo dal fondo:

  • altare di S. Paola Romana del 1683
  • altare dell'Immacolata Concezione di metà 1600
  • altare del Sacro Cuore del 1688 del marmoraio Giuseppe Gangino

foto sotto: navata sinistra, in fondo la Cappella del Crocifisso e di S. Girolamo Emiliani, con due dipinti con i misteri della passione dell'artista Antonio Boni e due tavole sulla passione di Cristo del pittore Enrico Vaymer 

nella navata destra, partendo dal fondo:

  • altare di S. Nicolò di Bari di metà 1600 dei marmorari Alessandro Ferrandina e Santino Parava
  • altare di S. Nicolò e di S. Maria Maddalena
  • altare di S. Francesco da Paola del 1680 del marmoraio Giuseppe Gangino

foto sopra e sotto: la navata destra e
in fondo la cappella dedicata alla Madonna di Loreto, con sopra gli affreschi di Domenico Parodi e ornamenti del quadraturista scenografo Tommaso Aldrovandini

 

STORIA
Nel XII secolo sulla antica via romana
3*, ora Via della Maddalena, sorgeva una piccola cappella dedicata a Maria Maddalena, di cui le prime notizie si hanno dagli Annali del Caffaro4* dove viene menzionata a proposito di un incendio nel 1140; riferimenti successivi sono in una bolla pontificia del 1150 dove Papa Eugenio III ne afferma la dipendenza al capitolo5* di San Lorenzo. 

Secondo alcune fonti un preposito6* e due canonici erano residenti in una casa adiacente confinante con il cimitero già dal 1292, questo lascia pensare che la Chiesa fosse parrocchia già in quella data; nel 1480 la Chiesa divenne anche Commenda7*; altre fonti la indicano eretta a parrocchia nel 1572 da Papa Gregorio XIII quando con bolla papale la affidò ai Teatini sino al 1575, data in cui si spostarono in quella che ora è la basilica di S. Siro; dal 1576 ad oggi la Chiesa della Maddalena fu affidata ai padri Somaschi che si occuparono di ristrutturla con il giuspatronato8* della Famiglia Lercari, che quasi subito ne cedette i diritti alla famiglia Spinola.

Il progetto fu affidato all'architetto Andrea Ceresola detto il Vannone che ne diresse personalmente il cantiere, così tra il 1585 e il 1587, venne costruita la Chiesa così come oggi si presenta, intitolata dapprima a Santa Maria Maddalena e successivamente anche a San Girolamo Emiliani protettore dei padri Somaschi e fondatore dell'ordine; due statue raffiguranti i Santi, si trovano in nicchie poste sulla facciata nella parte alta della Chiesa e sono opera di Emanuele Burlando.
Il portico,
sorretto da colonne di marmo e che precede l'ingresso principale, fu innalzato nel 1589.

Su progetto del Vannoni la Chiesa venne orientata in senso opposto a quello che aveva la piccola Cappella originaria, l'unica navata (con alcuni degli altari eretti dalle corporazioni di artigiani che svolgevano la loro attività nel quartiere: argentari, copertieri, filatori e sartori) fu ampliata e vennero aggiunte due navate laterali, mentre sul transetto fu eretta una cupola con pennacchi9*.
Nel 1911 fu riscostruito il portico
andato distrutto e, su progetto di Carlo Canavese, fu rivista la facciata e arricchita con stucchi; sopra l'arco centrale dell'entrata fu posto lo stemma della congregazione dei padri Somaschi

il PRESEPE
dal 27 novembre al 22 gennaio è possibile visitare il Presepe che viene realizzato all'interno della Chiesa in occasione delle feste natalizie
Orario di visita:
feriali 07.30 alle 19.00
festivi  09.00 alle 19.00

 
qui sopra: immagine dal software MAPPE su MAC

Il campanile, coperto da cupola semisferica, si erge in Vico dietro il Coro della Maddalena. Fanno parte del complesso della Chiesa anche un chiostro interno e un convento la cui fondazione risale al XII secolo.

qui sopra: immagine tratta da opuscolo SAGEP su Chiesa della Maddalena 

Note

1*Mura del Barbarossa: prendono il nome da Federico I di Svevia detto il Barbarossa che, volendo espandere i suoi territori, mirò a conquistare anche Genova; la città, tra il 1155 e il 1159, eresse nuove mura per difendersi, che racchiudessero anche i territori rimasti fuori dalle vecchie mura Carolingie (costruite a loro volta per difendersi dai Saraceni), in questo modo le nuove mura permisero oltre che la difesa dall'invasore, anche di ampliare la città; le Mura del Barbarossa vennero successivamente dette 'murette' per via della costruzione delle mura successive molto più grandi 

2*Presbiterio: zona che circonda l'altare, tra l'abide e la navata, posta in fondo alla navata centrale, riservata al sacerdote officiante e al clero 

3* l'Antica via Romana percorreva Genova da Ponente a Levante passando all'esterno delle mura; ancora oggi sono presenti pezzi di questa antica via

4* Annali del Caffaro o Annali Genovesi (annales poiché scritti in latino)
documentazione storica delle origini della città di Genova dal 1099 al 1293 scritta da Caffaro di Rustico da Caschifellone.

5* Capitolo o collegio dei canonici di una cattedrale
Il nome di 'Capitolo' deriva dal fatto che ogni giorno veniva letto un capitolo di regole che i sacerdoti, che facevano vita comune, erano tenuti ad osservare; la convivenza era appunto disciplinata da regole, o in latino 'canones', da cui deriva il nome di 'canonico'.
I capitoli collegiali sono stati soppressi dalle leggi napoleoniche del 1810 ed è sopravvissuto solo il Capitolo della Cattedrale, che è ciò che rimane oggi di quel collegio di sacerdoti che avevano cura della pastorale della chiesa madre, delle anime della chiesa di cui il pastore ha cura
(pastorale = l'insieme dei mezzi pratici necessarî per svolgere e attuare nel mondo gli insegnamenti di Cristo e della Chiesa)

6* Preposito o prevosto
nei monasteri è il primo dignitario dopo l'abate, nei capitoli di canonici è chi cura i beni e la disciplina, in alcune diocesi è il nome con cui si indica il parroco o il vicario foraneo (parroco preposto a uno dei distretti della diocesi) 

7* Commenda
in latino Commendam (in affidamento) affidamento dei redditi di una chiesa a un commendatario che poteva essere sia ecclesiastico che laico

8* Giuspatronato
dal latino ius patronatus (diritto di patronato); si applicava quando un benefattore provvedeva alla costruzione di un bene ecclesiastico diventandone patrono, in cambio aveva diritto a una serie di privilegi

9* Pennacchi, o scuffie
elementi di raccordo tra la cupola
e la struttura che la sorregge

 

Chiesa S. Maria Maddalena
e S. Girolamo Emiliani

Piazza della Maddalena 11 Genova
Tel. 010.2474093
facebook

Elaborazione di ricerche da fonti miste dal web, da cartaceo
e da una nostra copia del libro 'La chiesa di S. Maria Maddalena a Genova' di Colmuto, foto sul luogo

 

Chiesa S.Andrea a Morego

Intitolata a Sant'Andrea Apostolo e successivamente anche a San Gottardo, la Chiesa di Morego è una delle più antiche di tutta la Valpolcevera, viene menzionata nel Registro Arcivescovile dei pagamenti delle decime * del 1143; altre notizie risalgono al 1387 che la indicano come Cappella per pochi fedeli, sostituita nel 1560 con l'attuale Chiesa per l'aumentare della popolazione.

La facciata della chiesa: sopra al portone d'entrata, un grande rosone vetrato e un dipinto raffigurante una Madonna, racchiuso in cornice tonda. 

Tra il 1659 ed il 1660 la Chiesa di Sant'Andrea venne restaurata con una spesa di 1621 Lire genovesi, come riportato in un atto notarile del gennaio 1661; e "Benedetta il giorno 4 maggio 1660" come si leggeva in un'antica lapide purtroppo non più esistente.

L'edificio fu ampliato nel 1904, quando si rese necessario un ingrandimento della chiesa che portò le sue dimensioni alle attuali misure di mt. 25x11 di larghezza; i preesistenti quattro altari furono mantenuti.


La Chiesa di Morego venne nel tempo ricostruita tre volte, nell'anno 1977 un'alluvione la danneggiò gravemente tanto che si dovette provvedere alla quasi totale ricostruzione della Chiesa, nel diario tenuto dal Parroco di allora, Don Gino, si legge: " E' piovuto molto. Sotto la Chiesa si è formata una frana. Chiesa chiusa e canonica pericolante. La Chiesa è stata trasferita prima nella baracca sotto il bar, poi nell'asilo". ( Testo ripreso dal libretto del Lamponi: " Cremeno e Morego")
Per tre anni la Chiesa rimase chiusa per restauro, si rifecero le fondamenta, il tetto, i pavimenti e la facciata.


La Chiesa è a navata unica, al suo interno
si trovano:
la statua di Sant'Andrea Apostolo e quella di San Gottardo, la statua della Madonna della Salute, un'altra alla Madonna del Rosario 

due dipinti: uno raffigurante San Gottardo e l'altro il Martirio di Sant'Andrea e sulla destra vicino all'entrata una statua dedicata al Sacro Cuore.

La torre campanaria spicca in fondo all'edificio posizionata sulla sinistra, con un gruppo di due campane e l'orologio

In fondo alla Navata un grande organo a canne del 1869, restaurato nel 2008: un bellissimo strumento dell'organaro Camillo Guglielmo Bianchi che ne costruì circa un centinaio nell'arco di un quarantennio.
A trasmissione meccanica, l'organo diventa protagonista assoluto in occasione dei concerti "Per sonar organi" che si tengono ogni anno tra fine novembre e inizio dicembre. (La foto dell'organo è presa dal sito dei Fratelli Marin, produttori e restauratori di organi, dove potete trovare altre foto e notizie dettagliate sull'organo della Chiesa di Morego)

Caratteristico il Presepe vivente della Chiesa di Sant’Andrea di Morego che si tiene tutti gli anni alle 23,00 della notte di Natale.



Ogni anno, nel primo fine settimana di Settembre, a Morego si celebra la tradizionale Festa della Madonna della Salute; durante la processione accompagnata dalla Banda, il Crocifisso della Chiesa di Morego viene portato a spalla dai volenterosi; l'evento che si svolge in 2 giorni, offre assaggi culinari e serate con
musica dal vivo.
Per prenotarsi al banchetto: 010.71.70.105

Chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Morego
Via Morego 62 - Piazzale Gerolamo Cassissa 5 - Genova Morego - Tel. 010.71.00.46

* le decime erano tasse: la decima parte di ciò che si aveva dalla terra, dal raccolto e si pagavano al sostentamento del feudo o della chiesa


Fonti:
notizie dall'incontro con il Parroco della Chiesa di Sant'Andrea: Don Serafino,
da cartaceo (libretto su Cremeno e Morego di Maurizio Lamponi) e dal web.


Chiesa di San Pancrazio

Antica chiesa gentilizia del 1023, ricostruita nel 1684 in stile gotico dopo essere stata bombardata dai francesi, la Chiesa di San Pancrazio si trova nel centro storico di Genova.

La sua particolare facciata è a forma di semicerchio e sopra il portone d'ingresso si trova lo stemma del Cavalieri di Malta, infatti dal 1993 la Chiesa di San Pancrazio è stata data in gestione alla Delegazione Ligure del Sovrano Militare dell'Ordine di Malta, che ha organizzato nei locali attigui un consultorio per i poveri.

L'interno è uno spazio unico a pianta centrale, finemente ornato da pregiati stucchi ed affreschi, come quelli nell'abside che raffigurano "San Pancrazio portato in cielo dagli angeli" dell'artista Giacomo Antonio Boni.
Preziose le opere d'arte ospitate: la statua di San Pancrazio risalente al '600 dello scultore Filippo Parodi, la Madonna con Bambino di Francesco M. Schiaffino che la dipinse nel '700; del pittore fiammingo Isenbrant il trittico raffigurante momenti della vita di San Pancrazio.

Tutti i sabati, alle ore 17, nella Chiesa di San Pancrazio viene celebrata la messa in latino.

Chiesa di San Pancrazio Martire
Piazza S. Pancrazio Genova
Tel. 010.24.65.426


Elaborazione di ricerche da fonti miste dal web

Chiesa Oratorio Sant'Erasmo


Intitolata a Sant'Erasmo, protettore della gente di mare, la chiesa si trova in località Quinto, a Genova. Arroccata sulla scogliera, la Chiesa di S. Erasmo fu eretta dove i pescatori del luogo, nel 1400, avevano dedicato al Santo una piccola costruzione.

Le facciate, in stile molto semplice, sono arricchite da vetrate policrome raffiguranti storie dalla Creazione e le figure di San Rocco e Sant'Erasmo. Una targa di marmo posta su un fianco, riporta notizie sulla chiesa

Al suo interno l'altare in marmo bianco intarsiato è del '700, il crocifisso risale al 1500. Tra le opere custodite, del 1711 la scultura in legno di San Erasmo dell'artista Anton Maria Maragliano, un quadro raffigurante San Michele, un dipinto con San Rocco, un olio su tela con la Vergine e San Nicola; un'altra tela ad olio sopra all'altare della Madonna della Pace raffigura Maria con il Bambino. Dipinti più recenti raffigurano Santa Firmina protettrice dei barcaioli e San Isidoro protettore degli agricoltori.

Entrando sulla sinistra si trova copia del Polittico di S. Erasmo, dipinto nel 1528 dal pittore ed architetto toscano Pietro Buonaccorsi detto Perin del Vaga; il Trittico è composto da tre pannelli rettangolari con San Pietro a sinistra e San Paolo a destra; in fondo, nella predella sulla sinistra è raffigurata la "Vocazione di San Pietro", in quella a destra il "Miracolo di Sant'Erasmo"; il tutto sormontato da una lunetta su cui sono dipinti la Madonna con Bambino, San Nicola da Bari e Santa Chiara; l'opera originale è stata invece venduta e si trova oggi nel Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti.

Molte le chiese genovesi e della provincia dedicate a Sant’Erasmo (o Sant’Elmo):a Nervi, Sori, Santa Margherita Ligure e nel ponente a Voltri e Pegli; per lo più si trovano nelle cittadine marinare delle coste, poiché Sant’Erasmo è considerato soccorritore di chi va per mare


Oratorio Sant'Erasmo Al Maresitoweb
Via Sant'Erasmo 1 Genova
Tel. 010.32.00.810 - 010.32.27.67



Elaborazioni di ricerche da fonti miste dal web

Chiesa di Carignano

Intitolata a Santa Maria Assunta e ai santi Fabiano e Sebastiano, la Chiesa di Carignano sorge sul colle omonimo; fu progettata dall'architetto Galeazzo Alessi su commissione della famiglia Sauli, che ne fece uso di cappella privata.
L'Alessi si avvalse della collaborazione di valenti architetti genovesi: Bernandino Cantone, Domenico Ponzello, Bernardo Spazio e Angelo Doggio con i quali, durante le sue assenze dai lavori, intrattenne frequente corrispondenza, conservata nell'archivio storico della Chiesa.

Tanto tempo richiese la sua costruzione che ancora oggi, quando di una cosa non si vede la fine, a Genova si dice: è come la Chiesa di Carignano.

Edificata in stile rinascimentale su pianta a croce greca iscritta in un quadrato, la Chiesa di S. Maria Assunta in Carignano fu iniziata a costruire nel marzo del 1552 e finita nel 1602.
Nel 1722 Francesco Giovanni Baratta operò sui decori della facciata, alla quale furono apportate modifiche nell'800, in concomitanza del suo restauro del quale si occupò l'architetto genovese Carlo Barabino.

La facciata si presenta con elementi decorativi in marmo bianco su pietra di Finale; due torri campanarie ai fianchi ospitano le campane, che furono sostituite nel 1737 con quelle fuse con l'argento, per migliorarne il suono

cinque sono le cupole: la più grande, al centro dell'edificio, è sorretta da quattro imponenti pilastri e, oltre a portare luce all'interno della Chiesa, è anche un belvedere balaustrato.

Le nicchie presenti sul prospetto principale in Piazza Carignano, fungono da elemento decorativo ed ospitano le statue di San Sebastiano e San Bartolomeo, rispettivamente realizzate dagli scultori francesi Pierre Puget e Claude David. Sopra il portale due pilastri in marmo bianco sorreggono la scultura della Santa Maria Assunta di Claude David, terminata da Bernardo Schiaffino. Del Puget è anche la statua rappresentante il Beato Alessandro Sauli del 1695, mentre quella del San Giovanni Battista, del 1667, è dello scultore Filippo Parodi.

All'interno della Basilica pregevoli opere di eccellenti pittori
di Domenico Piola: "San Pietro risana uno zoppo"
del Semino: "l'Annunciazione"
di Luca Cambiaso: "la Pietà" e il "Dipinto della Sacra Famiglia"
di Domenico Fiasella: "il Beato Sauli fa cessare una pestilenza" e "Visione di San Domenico"
del Guercino: "San Francesco d'Assisi riceve le stimmate"
di Maratta: "Martirio di San Biagio"
del Lormi: "Giudizio Universale" e "Risurrezione di Cristo"
del Palmieri: "Cenacolo" e "Fuga in Egitto"
di P.Gerolamo Piola: "Vergine fra i Santi"
del Procaccini: "Madonna fra San Carlo e San Francesco d'Assisi"
e di Francesco Vanni: "Viatico della Maddalena".
L’altare maggiore è del 1700 in marmo e bronzo e fu progettato dallo scultore Massimiliano Soldani che si occupò anche dei putti e degli ornati in bronzo che lo adornano; sempre sull'altare maggiore il crocifisso bronzeo, di Pietro Tacca.

Sopra la cantoria, posto sulla tribuna in marmo dello scultore Carlo Solaro, il pregiato organo costruito tra il 1657 e il 1659 su progetto dell'olandese Willem Hermans di Thorn, di cultura organaria fiamminga; le portelle furono dipinte da Domenico Piola e Paolo Brozzi.
Originariamente a tre tastiere e pedaliera, con circa settecento canne e a trasmissione meccanica, a metà del 1800 venne modificato da Camillo Guglielmo Bianchi ed in seguito, nel 1905, dai Fratelli Lingiardi, i cambiamenti furono apportati all'apparato sonoro e alle trasmissioni, lo strumento si presenta ora con due tastiere; la cassa dell'organo, scolpita in legno in stile nordico, è ancora l'originale.
Con interventi di restauro tra 2007 e 2011 sulle sue parti in legno e in metallo, l'organo è stato riportato a migliori condizioni, conferendogli nuovamente quelle caratteristiche sonore e di estetica che ne fecero uno degli organi maggiori e più ragguardevoli della storia dell'arte e della musica liturgica italiana

Visione notturna della Chiesa di Carignano a Genova: cupola e torri campanarie illuminate, veduta da via Nino Bixio.


Chiesa Santa Maria Assunta di Carignano
Piazza di Carignano 8 - Genova - Telefono 010.54.06.50


Elaborazione di ricerche da fonti miste dal web e da cartaceo


Chiesa S.Pietro in Banchi

Fondata nell'862 con il nome di S.Pietro della Porta per via della vicina Porta di Banchi, l'attuale Chiesa di San Pietro in Banchi, dedicata a Maria Immacolata, si trova in Piazza Banchi ed è tra le più antiche di Genova; nel 1572 fu riedificata dal governo della Repubblica di Genova sopra i ruderi dell'antico edificio che bruciò nel 1398, in seguito ad una guerra tra guelfi e ghibellini.


Per poterne finire la costruzione, si pensò di finanziarne i costi vendendo gli ambienti sottostanti ad artigiani che li adibirono a negozi, per cui la chiesa è sopraelevata su una terrazza circondata da balaustra di marmo, con uno scalone in marmo bianco che la collega alla strada; ancora oggi, sotto di essa, vi è il negozio di un ferramenta.
L'entrata della chiesa è volta a Piazza Banchi, con un porticato antistante a tre archi con volte affrescate e quattro colonne portanti, mentre la precedente costruzione aveva la facciata principale che guardava al mare. Sulla cima della chiesa una cupola con copertura in ardesia e tre campanili di cui due più piccoli posti lateralmente.

Il progetto del 1572 è dell'architetto e scultore Bernardino Cantone, che pensò una pianta centrale con cupola ottagonale e tre guglie; la costruzione fu affidata al Vannone e a Giovanni Ponzello e finita nel 1585; l'esterno appare sobrio, in contrasto con l'interno rifinito in marmo bianco ed impreziosito da ricche decorazioni, tra cui gli stucchi di Marcello Sparzo e Raffaele Storace rappresentanti la "Storia della Passione di Cristo" e le statue di santi scolpite dallo scultore Taddeo Carlone e l'allievo Daniele Casella; i dipinti su tela sono di Andrea Ansaldo, del Baiardo e del Piola. Nell'unica navata della chiesa si trovano quattro piccole cappelle tra cui quella dell’Immacolata con il dipinto di Andrea Semino e la cappella di San Giovanni Battista con la tela di Benedetto Brandimarte. Nel Coro dell'altare maggiore, una tela di Cesare Corte raffigurante San Pietro Apostolo ed un crocifisso del 1700.

Chiesa di San Pietro in Banchi

Piazza Banchi - Genova
Telefono 010.24.72.506 - 010.55.74.096

Elaborazione di ricerche da fonti miste dal web e da cartaceo

Chiesa e Chiostro di S.Matteo

Edificata in stile romanico nel 1125, la Chiesa di S.Matteo a Genova si trova nella piazza medievale omonima ed è intitolata a S. Matteo Apostolo ed Evangelista.


Fu costruita per volere della famiglia Doria che ne fece uso di cappella privata; nel 1278 fu  completamente demolita per essere ampliata e ricostruita con tendenza allo stile gotico, stile di cui oggi, per via di successivi cambiamenti,rimangono solo: la cappella del coro, l'interno a tre navate e la facciata caratterizzata dal grande rosone centrale e dalle mura a bande orizzontali di marmo di Carrara e ardesia ligure.


Nel '500 lo scultore e architetto Montorsoli ristrutturò il presbiterio e la cupola, inoltre costruì la cripta sotto il coro, caratterizzata dalla volta in stucchi dorati e da preziosi marmi su pareti e pavimento; la cripta custodisce il sarcofago dell'ammiraglio Andrea Doria, che fu scolpito dallo stesso Montorsoli e i sepolcri di alcuni Dogi della Repubblica di Genova.

Nel 1557 l'architetto, pittore e stuccatore Giovanni Battista Castello si occupò delle tre navate e, insieme al pittore Luca Cambiaso, delle loro decorazioni; è infatti opera del Castello l'affresco sotto la volta della navata centrale "Vocazione di San Matteo", mentre il "Miracolo del dragone di Etiopia", sempre nella navata centrale, è di Cambiaso.

Il mosaico della lunetta sopra il portale
raffigurante San Matteo

Tra le altre opere custodite nella Chiesa di S.Matteo troviamo una scultura in legno del Maragliano rappresentante la "Deposizione"; sull'altare maggiore il dipinto cinquecentesco della "Sacra Famiglia con Sant'Anna" del pittore Bernardo Castello; nell'altare a sinistra la tela del "Cristo tra i Santi e i Donatori" del pittore Andrea Semino.
Gli ornati dei pulpiti sono attribuiti allo scultore Silvio Corsini. Sotto l'altare maggiore è custodita la spada appartenuta all'ammiraglio Doria.
Nella cantoria della Chiesa di San Matteo di Genova vi è un prezioso organo a 23 canne, unica tastiera e trasmissione meccanica, che fu costruito nel 1773, in stile barocco, dall'organaro Antonio Alari.

Chiostro di San Matteo

Alla sinistra della Chiesa e comunicante con essa tramite un'arcata, si trova il
Chiostro di San Matteo
costruito tra il 1308 ed il 1310 ad opera di Marco Veneto.
Il Chiostro ha forma quadrangolare e archi a sesto acuto sorretti da colonnine binate e capitelli scolpiti, al suo centro si trova un pozzo. All'interno del chiostro, un'arca del 1356 con i resti di San Marco e San Eleuterio, costruita su commissione di Raffaello Doria; sulle pareti, sotto il loggiato, sono murate le lapidi dei Dogi di Genova.
Nel 1910 furono avviati lavori di restauro della piazza, della facciata della Chiesa e del Chiostro, nel 1935 la scalinata che porta al piazzale della Chiesa divenne unica mentre prima era divisa in due.
Dal 2004 il Chiostro di San Matteo è sede degli Architetti, Pianificatori e Conservatori di Genova.

Piazza San Matteo

Piazza S.Matteo
che ospita la Chiesa ed il Chiostro risale al 1278 ed è uno dei luoghi più caratteristici e meglio conservati della Genova antica. In Piazza San Matteo sono presenti storici palazzi nobiliari appartenuti ai Doria, tutti nello stesso stile con la facciata a fasce bicolori: Palazzo Lamba Doria, Palazzo Domenicaccio Doria e Palazzo Branca Doria.


Chiesa - Chiostro di S.Matteo
Piazza San Matteo 18 - Genova
Telefono: 010 24.74.508 - 010 24.74.361

Elaborazione di ricerche da fonti miste dal web e da cartaceo

Abbazia di San Giuliano


antichissima chiesa risalente al 1240, l'Abbazia di San Giuliano si affaccia sul mare, in Corso Italia. Passata nei secoli alle cure dei Francescani e dei Benedettini, è ora proprietà del Demanio.

E' stata restaurata nel 1992 in occasione delle Celebrazioni Colombiane. All'interno opere dei pittori Lorenzo Fasolo e Bernardino Fasolo ed un crocifisso dello scultore Maragliano.



Elaborazione di ricerche da fonti miste dal web


Chiesa S.Antonio

L'attuale Chiesa di S. Antonio in Boccadasse era una cappella che sorgeva sugli scogli; fu edificata nel 1706 dai pescatori e marinai del luogo che, al ritorno dalle tempeste in mare, vi appendevano i loro ex-voto: piccoli modelli artigianali di navi, ancora oggi custoditi nella chiesa. 


Nel 1745 divenne sede della Confraternita di S. Antonio da Padova e dal 1894 è una parrocchia custodita dai Frati Minori Conventuali dell'Ordine Francescano; è l'unica chiesa genovese intitolata al Santo, vi si celebra la festa del patrono il 13 giugno con la Processione del Crocifisso e la cerimonia in mare, dove i pescatori portano in barca la statua di San Antonio. I fuochi d'artificio concludono la serata.

 
La Chiesa ospita opere d'arte di Francesco Storace e di Antonio Canepa; il crocifisso portato nelle processioni è dello scultore Luigi Gichero; la grande volta fu dipinta nel 1937 dal pittore Romolo Pergola.
 


Chiesa di San Antonio in Boccadasse
Belvedere Firpo 2 - 010.3771865


Eventi Genova Boccadasse: 13 giugno Festa di Sant'Antonio

Elaborazione di ricerche da fonti miste dal web, da cartaceo e notizie da visita sul luogo


Chiesa di San Lorenzo

vicino a piazza De Ferrari e Palazzo Ducale si trova la Chiesa di S. Lorenzo, la Cattedrale di Genova


Edificata dove sorgeva un cimitero e una cappella dedicata al Santo, la Cattedrale fu eretta nel 1100 e successivamente ampliata nei secoli: il campanile e la cupola risalgono al XVI secolo, il grande rosone centrale è del XIV secolo; nel periodo romanico vennero costruite le fiancate con i portali laterali di S.Gottardo e di S.Giovanni, altri tre portali in stile gotico sono del secolo XIII, sempre in stile gotico del 1840 i due leoni di marmo ai piedi della scalinata che sembrano vegliare sull'edificio, opere dello scultore Carlo Rubatto.


La chiesa presenta al suo interno tre navate, quella centrale è rivestita di marmo; nella navata di destra è conservata una granata del 1941 che sfondando il tetto entrò nella cattedrale senza esplodere, dal fondo della navata si accede al Museo del Tesoro di S. Lorenzo progettato da Franco Albini nel 1956.
All'interno della cattedrale sono conservati affreschi e dipinti di arte bizantina del 1300, opere d'arte del Cambiaso, del Barocci, del Tavarone e sculture del Sansovino, del Gaggini, del Barabino oltre alle cappelle di De Marini e di Senarega.


Sull'esterno della chiesa una grande ricchezza di decorazioni, sculture in marmo, bassorilievi ed altorilievi, per citarne alcune:  l'altorilievo sulla lunetta del portale centrale, raffigurante Cristo e quella negli stipiti del portale dove è rappresentato l'albero di Jesse, simbolo della stirpe di Maria Vergine e Gesù.

Sopra la porta mediana due affreschi della fine del XIII secolo raffigurano la Glorificazione della Vergine e il Giudizio Universale. Vicino ad una delle porte di accesso, la piccola riproduzione di un cane dormiente che, secondo la leggenda, fu scolpito in memoria del cane dello scultore.

Cattedrale di San Lorenzo
Via Tommaso Reggio 17
Tel. 010.24.68.869


Elaborazioni di ricerche da fonti miste dal web e da cartaceo

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